La notazione grafica musicale è un sistema di rappresentazione visiva delle informazioni musicali attraverso una notazione musicale che utilizza dei simboli e delle indicazioni testuali non convenzionali, al di fuori del tradizionale sistema di notazione musicale, per indicare il modo in cui deve essere interpretato un brano musicale. Può essere utilizzata in combinazione o al posto della notazione musicale tradizionale ed è usata spesso nella musica sperimentale, che molto frequentemente è difficile trascrivere utilizzando la notazione standard. Divenne popolare negli anni '50 e fu influenzata dalle tendenze dell'arte visiva contemporanea, introducendo elementi stilistici dell'arte moderna nella musica. Uno dei precursori di questa tecnica fu Earle Brown, che, insieme a John Cage[1], cercò di liberare gli esecutori dai vincoli della notazione e renderli partecipanti attivi nella creazione della musica. Assume un valore particolare con Karlheinz Stockhausen[2] e Christian Wolff che fu tra i primi a farne uso completamente nuovo[3]. Fra gli sperimentatori di semiologie inedite in Europa vanno ricordati, fra gli altri, i compositori Roman Haubenstock-Ramati, Anestis Logothetis e Jim Grimm[4].